Intro
Quest’anno con Eleonora per le ferie estive abbiamo scelto una meta alternativa, che di solito si sceglie durante i mesi invernali, ovvero Zanzibar. Siamo ai tropici, ma controllando il calendario, i venti e le fasi dei monsoni, da fine Giugno dicono che la stagione sia buona. Così abbiamo deciso di prenotare per la fine di Giugno ed i primi 10 giorni di Luglio 2024.
Le previsioni mettono una temperatura tra i 26 e i 28 gradi come massima e il vento principalmente da sud. Essendo la nostra base a nord est dovremmo essere ben riparati dal vento.
La cosa che ci rende più curiosi è il fenomeno delle maree di cui tutti ci hanno parlato e di cui abbiamo letto e visto foto nei mesi scorsi, la zona che abbiamo scelto non dovrebbe risentire troppo di questo fenomeno, ma staremo a vedere.
In pratica, in fase di bassa marea l’acqua dell’oceano si ritira lontano dalla riva per centinaia di metri, lasciando il fondale scoperto su cui si può camminare anziché nuotare, fino ad arrivare al reef.
In valigia ovviamente non è potuta mancare tutta l’attrezzatura da fly fishing in saltwater. Ovviamente questo è un viaggio vacanza e non un viaggio mirato alla pesca, ma se scoppia una mangianza a riva vuoi non essere pronto a lanciargli? E soprattuto, sull’isola tra le varie escursioni proposte, ci sarà sicuramente qualche local che potrà portarci a fare qualche uscita dalla barca oppure a visitare qualche reef, flat o sand bank.
Per quanto riguarda attrezzature ed artificiali potete leggere i capitoli relativi a questi argomenti all’interno del blog Maldive, infatti ho portato con me le stesse cose stando solo più leggero come quantitativi di artificiali essendo un viaggio alla scoperta e non prettamente mirato alla pesca.
Le mosche artificiali per la pesca in questo spot le trovi al seguente link:
https://lavezzinifly.it/it/shop?c=saltwater-6491
Racconto
Appena arrivati, tra il caos dell’aeroporto, troviamo Said ad aspettarci e dopo un ora tra le strade di Zanzibar arriviamo alla nostra base, il Villa Kiva Boutique Hotel.
La struttura è davvero carina ed immersa nel verde, ma soprattuto già dall’entrata si ha una vista sull’oceano azzurro e la sabbia bianca che è spettacolare!
Bastano pochissimi minuti in spiaggia e veniamo agganciati subito da vari ragazzi del posto (conosciuti dai turisti come “beach boys”) che ci propongono diverse uscite in barca.
L’isola propone davvero tanti itinerari, tra cui snorkeling, delfini, tartarughe di terra, visita a Stone Town, foresta delle scimmie e la possibilità di raggiungere il continente per fare il Safari.
Appena arrivati veniamo accolti dal motto dell’isola e della Tanzania ovvero: Hakuna Matata!
Le albe sull’isola sono spettacolari, col sole che sorge di fronte e le onde del reef che si infrangono, i local che pescano polpi tra i coralli e la marea che è un fattore veramente importante da considerare. Si passa dall’avere una flat bellissima con le onde alte solo al di fuori della barriera, alla marea che entra e copre tutta la spiaggia.
L’escursione è veramente importante con uno sbalzo di circa 3 metri tra il picco di bassa e quello di alta, questo ciclo si ripete ogni 6 ore.
Passeggiando ci si accorge di come i pescatori del posto leggono le maree, infatti in crescita pescano dalla spiaggia lanciando amo e lenza e prendono a mano con tecnica tradizionale aguglie e snapper.
La marea influenza anche le uscite in snorkeling dalla spiaggia, infatti sul picco di alta diventa dura uscire fino ai coralli, bisogna trovare il momento giusto tra la metà della salita o la metà della discesa.
Iniziando a capire i ritmi delle maree, al secondo giorno sono riuscito a fare le prime catture in wading tra i coralli sia di piccole cernie che piccoli snapper. Più che guardare l’orario qui bisogna guardare le maree e leggere bene i momenti, capire bene quando e dove trovarsi.
Dopo alcuni lanci in blind sul reef, le onde si sono ingrossate, obbligandomi a spostarmi da quella zona e quindi da quel tipo di pesca. Trovandomi a lanciare nel lato interno ho iniziato a sondare tra i coralli, finché non è entrata la marea che ha fatto sì che i pesci si mettessero in attività e attaccassero il mio artificiale, in questo caso il Crazy Charlie Tan Orange in misura #6, che avendo gli occhietti a catenella è ottimo in queste condizioni d’acqua non troppo profonda.
Nel cercare di capirci sempre qualcosa in più su come funziona la pesca in questo ambiente, o meglio, cosa si può combinare con la mosca, ci siamo fatti portare vicino al reef in fase d’acqua alta con la barca. Qui tra le onde e la barca non idonea alla pesca a mosca, son riuscito a catturare un barracuda! Piccolo, ma non avevo mai preso questo pesce a mosca prima d’ora, è stata una bellissima soddisfazione!
Oltre che nella forma, anche nell’attacco si è comportato da vero “luccio di mare”! Ho visto la sagoma staccarsi dal corallo e partire verso l’esca, si è fermato, e alla strippata seguente ha attaccato! Ps. Sappi Kim che ti ho pensato in quell’istante!
L’esca utilizzata in questa cattura è stato lo Shrimp Tan Orange, che avevo montato per cercare cernie e snapper tra i coralli. Sappiamo che il barracuda predilige imitazioni di pesce foraggio, ma evidentemente non disdegna nemmeno quelle di gamberetti!
Conoscendo Abdillah abbiamo organizzato l’uscita all’area protetta di Mnemba Island che è stato qualcosa di unico, dove abbiamo avuto la possibilità di vedere i delfini e nuotarci insieme!
Inoltre facendo snorkeling abbiamo visto tantissime tipologie di pesci colorati tra cui cernie, pesce trombetta, pesce palla, trigger fish e tantissimi altri.
Al di fuori della zona zona protetta, dove la pesca è consentita, abbiamo trovato i gabbiani e le mangianze, ma che veloci! Qui è il caso davvero di dire bonito very fast! Ma very very! Nonostante la barca col tendalino non idonea, il capitano ha provato a mettermi in condizioni di lanciare ma questi pesci viaggiavano troppo quindi non si aveva il tempo di entrare in pesca nel modo giusto, in ogni caso è stato uno spettacolo da osservare!
Da notare che nello spostamento tra lo snorkeling e il ristorante di cibo tipico, abbiamo avvistato un marlin!
Durante i giorni seguenti abbiamo fatto altre uscite sul reef tra coralli, stelle marine, pesci, sand bank, sono ambienti stupendi!
Tra le varie escursioni abbiamo inserito anche il giro a Zanzibar city per visitare Stone Town, il centro storico.
Qui tramite la guida di Musa abbiamo apprezzato tutte le sfumature del centro città, mangiato cibo tipico e visitato il mercato del pesce e delle spezie.
Abbiamo fatto il giro anche a Nakupenda Bis e Prison Island.
La prima è un banco di sabbia più piccolo e più distante rispetto al più conosciuto e affollato Nakupenda, qui abbiamo goduto di un bellissimo panorama e acqua che dire cristallina è dir poco. I ragazzi ci hanno preparato per pranzo un menù di pesce fresco grigliato con polpo, gamberi, aragoste che era davvero esagerato! Immancabile la frutta fresca.
Nella seconda parte della giornata abbiamo visitato Prison Island, famosa per la popolazione di tartarughe di terra giganti che la popolano. È stato bellissimo avere l’incontro con questi animali!
Per concludere abbiamo visitato la prigione che dà il nome all’isola e poi siamo rientrati. Questo è un altro giro che oltre Mnemba Island merita davvero.
Come ultima escursione ci siamo tenuti il Safari, ci pensavamo da mesi e trovandoci qui ci siamo detti: ma quando ci ricapita? Così abbiamo prenotato!
Partenza alle 5 e via che si parte!
Tra le disponibilità dei voli interni, questi giorni era disponibile il parco naturale Nyerere, conosciuto anche come Selous. Qui abbiamo vissuto una delle esperienze più belle mai fatte in un viaggio!
Un ambiente veramente wild, spazi infiniti, tantissimi animali e una vegetazione incredibile. Gli animali nonostante le dimensioni hanno un mimetismo incredibile, sia per colori ma anche per forme. Infatti spesso si confondono tronchi e rami per sagome di animali!
Tra quelli che abbiamo visto possiamo citare: antilopi, giraffe, ippopotami, facoceri, elefanti, leoni, gnù, bufali, coccodrilli, iene, babbuini e una marea di uccelli vari colorati!
Lo possiamo sicuramente considerare l’esperienza più bella fatta qui in Tanzania e consigliamo vivamente di farlo a chi ne avesse occasione!
Conclusione
Il viaggio a Zanzibar è stato uno dei più belli che abbiamo fatto.
Esperienze di acqua e di terra veramente eccezionali. Per chi vuole fare un viaggio/vacanza immersi nella natura è un ambiente ideale. Per quanto riguarda la pesca, questa località è famosa per la pesca d’altura in mare aperto e testando con mano ho capito i perché!
Si può inserire la pesca a mosca tra le varie escursioni, senza dover fare un viaggio mirato per questa tecnica. Se si vuole prettamente questo, invece, consiglio di indirizzarsi su altre mete.
Tra le tante note positive, il periodo scelto. In questo momento della stagione a Zanzibar è inverno, la temperatura media si aggirava tra i 25 ed i 28 gradi e si stava bene anche sotto al sole delle ore centrali!
Di seguito vi lascio con alcune foto e il video di questa esperienza!
Per pescare insieme e vivere queste emozioni vai alla pagina contatti.
Grazie per la lettura ed alla prossima :)
Matteo Lavezzini