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Maldive: pesca a mosca nei mari tropicali a GT, Blue Fin, Rainbow Runner, Snapper, Trigger Fish, Grouper e molto altro.

Maldive: pesca a mosca nei mari tropicali a GT, Blue Fin, Rainbow Runner, Snapper, Trigger Fish.

Intro

Il viaggio alle Maldive, la pesca nei mari tropicali, un sogno che si avvera.

Sono passati circa 10 anni da quando un amico di rientro da Los Roques mi disse: “Matteo, a pescare nei mari tropicali vacci il più tardi possibile nella tua vita perché altrimenti ti rovini! Dopo che peschi lì, non vuoi pescare più da nessun’altra parte!”.

Detto questo, oggi che vi scrivo è Marzo 2023. Volevo organizzare il viaggio alle Maldive dal 2018, ma poi il Covid, una cosa e l’altra… alla fine son passati 5 anni. Ma ce l’abbiamo fatta! Ad Agosto 2021 di rientro dalla Svezia, con Kim ci siamo detti: “Che esperienza! Ora che abbiamo fatto i lucci, possiamo pensare ai mari tropicali! Sai, io ho una dritta per le Maldive… cosa ne dici?” E da lì una notte intera di scalo a Francoforte a guardarci video di pesca ai GT, Bonefish e in generale nei mari tropicali. Poi la fase successiva, l’invito al Sao, il nostro amico appassionatissimo di pesca a streamer ed ai predatori, insomma, l’uomo giusto per questo viaggio. Poi ci serve la parte foto e video, allora vai di chiamata ad Ale. Poi per concludere, mi ero già messo in parola con Fabio che se avessi organizzato per le Maldive, non avrei potuto non invitarlo!

Bene, ora che gli uomini ci sono, vuoi andare alle Maldive senza le rispettive ragazze e mogli?! Ma neanche da pensarci! E via, tra ragazzi, ragazze e figli.. in un attimo ci troviamo in 12 a partire per le Maldive! Il gruppo c’è!

A questo punto, decisa la data del 25 Febbraio 2023, abbiamo davanti un anno e mezzo per prepararci. Da lì abbiamo iniziato tutti a costruire gli artificiali e a mettere da parte tutta l’attrezzatura necessaria! Tutto un mondo a parte per chi, come noi, viene dalla pesca a mosca di trote, temoli e al massimo lucci! Di mosche e attrezzature parlerò nello specifico nelle due sezioni dedicate che seguono.

Attrezzature

Come dicevo sopra, le attrezzature per la pesca nei mari tropicali sono proprio un mondo a parte.

A differenza di tanti, se non tutti, che con questo tipo di viaggi hanno un target ben preciso, noi vogliamo andare per divertici ed essere pronti a tutto, sia a pesci grossi e potenti, sia a pesci minori. Ovviamente, abbiamo anche noi il nostro obiettivo principale, il GT (Giant Trevally), ma sappiamo che non sarà per niente facile, quindi per questi cerchiamo di non farci illusioni e nemmeno aspettative troppo alte.

Fatta questa premessa, elencherò di seguito le attrezzature che abbiamo portato per questo viaggio. Partendo dalle canne, le misure scelte sono state 9’ #8 e 9’ #9 per il “light game” e 9’ #10 e 9’ #12 per GT, pesca dalla barca e sul reef. Le rispettive code tutte WF, galleggianti e trasparenti delle misure indicate sopra quindi dalla #8 alla #12 tutte le misure (e di tutto un bel 2x in modo da avere tutto di scorta) e poi i rispettivi mulinelli ovviamente trattati per l’acqua salata e con frizioni adatte a questo tipo di pesca. Personalmente, come muli ho portato un 5+ da utilizzare con la #8, un 9+ da tenere vuoto come jolly tutto fare, e un 10+ per la #12 o eventualmente la #10. Come backing, serve un ottima tenuta e poter caricare tanti metri in poco spazio quindi si è scelto il gel spun da 80lb. Un appunto sulle code, puntare sulla trasparenza per le misure più piccole, mentre per la #12 puntare su un core molto resistente per affrontare i grossi GT.

Dopo aver parlato di canne, mulinelli e code, passiamo all’outfit (senza entrare troppo nello specifico di tutto ciò che porto in valigia durante tutti i viaggi, per questo se volete, vi giro in privato l’ormai infinita lista pesca haha).

Ai piedi scarponi da mare accompagnati dai rispettivi calzari, per avere un ottimo grip ed essere protetti dai coralli.

Per le gambe costumi e capilene da mettere sotto al costume per coprire tutta la gamba durante la pesca sul reef (sulla flat si può stare tranquillamente anche solo in costume, ma per il sole io ho preferito utilizzarli in quasi tutte le condizioni).

Per il corpo camicie ad asciugatura rapida e protezione dai raggi UV oppure capilene con cappuccio, sempre leggero, a rapida asciugatura e resistente agli UV, il tutto sempre a manica lunga.

Sun mask, bandane, cappelli e soprattutto occhiali polarizzati! Anche di quest’ultimi meglio averne 2 paia in caso uno si rompa!

Mani protette dal sole con i guanti, stripping guard e cerotto a nastro per prevenire eventuali tagli dalla coda sulle dita. Per di più altri guanti più pesanti da utilizzare eventualmente sui pesci con le spine.

Zaini e marsupi a tenuta stagna, stripping basket, pinze specifiche per slamare e schiacciare ardiglioni, nipper, affila ami e utensili vari.

Finali in nylon e fluorocarbon dallo 0,30-0,35-0,38-0,50 fino allo 0,80-0,90! Anche questo come le code, non deve essere di alcun colore ma completamente trasparente in modo da evitare ombre!

Crema solare 50+ sia per corpo che per labbra, soliti medicinali vari validi per tutti i viaggi, passaporti e tutto il necessario per una vacanza al mare.

E anche la valigia c’è!

Artificiali

Come dicevo nell’intro, abbiamo avuto un anno e mezzo per costruire.

Ci siamo preparati a tutto, sia per la pesca sulla flat sia per la pesca dal reef o dalla barca, in caccia o su mangianza, insomma non ci siamo fatti mancare nulla!

Per il light game, la pesca sulle flat ai Trigger Fish, Grouper (cernie) e pesci minori abbiamo costruito: Crazy Charlie, Surf Candy, Clouser Minnow, imitazioni di piccoli baitfish, granchi, gamberetti, piccole seppie, squirmy worm, sia con catenella sia con clessidre in piombo in modo da poter cambiare peso di artificiale oltre che di dimensione e colore.

Per la pesca dal reef o dalla barca di GT o varie specie di tonni abbiamo preparato popper, gummy minnow, imitazioni di aguglie, acciughe, coral trout, artificiali di fantasia e gli immancabili streamer color tan e soprattutto black & purple!

Tutto costruito su ami specifici da mare, più o meno grossi, quindi partendo dai mini shrimp sull’#8 fino ai grossi popper o streamer in piuma o sintetico sul #6/0!

Personalmente mi sono organizzato con due scatole medio/piccole da tenere sempre durante la fase di pesca, nel marsupio a tenuta stagna o nello zaino, una con gamberetti, granchi e tutti gli artificiali più piccoli e una con tutte le imitazioni di pesci, popper e artificiali voluminosi.

Oltre a queste due scatole, una valigetta più grossa da utilizzare solo per gli artificiali di scorta da tenere in camera o al massimo in spiaggia al campo base, dalla quale attingere quando si esauriscono artificiali nelle scatole che vengono utilizzate in pesca.

Le mosche artificiali per la pesca in questo spot le trovi al seguente link:

https://lavezzinifly.it/it/shop?c=saltwater-6491

Spot e fauna ittica

Le isole degli atolli nell’oceano indiano presentano generalmente una conformazione a due lati “opposti” uno con la “flat”, quindi acqua bassa e sabbia che proseguono per diverse decine di metri, e uno dove l’acqua sprofonda subito ovvero il “reef”.

In queste due tipologie diverse di spot si possono trovare sia gli stessi pesci in momenti diversi, sia pesci completamente diversi che stanno o da una o dall’altra parte in base al proprio habitat favorito.

Il target più blasonato è appunto il GT (Giant Trevally) seguito a ruota da tutto il resto ovvero: Blue Fin, Trigger Fish (con tutte le varie tipologie),Snapper, Grouper, Rainbow Runner, Bonito, Island Trevally e Golden Trevally.

Le Maldive non sono di certo la meta principale per chi cerca i Bonefish, ma anche loro si fanno vedere quando sono di passaggio in certi momenti dell’anno.

Ci sono poi le varie specie di tonni e tonnetti, lampughe, barracuda, aguglie e squali.

La pesca può essere fatta direttamente a piedi sulle spiagge dell’isola, tra la sabbia e i coralli, pescando sia in caccia sia su rapide ed esplosive mangianze.

Oltre alla pesca dalla riva direttamente sull’isola base, si può fare la pesca in mare aperto dalla barca sulle mangianze, oppure sempre dalla barca la pesca sul reef o sulla flat. Con la barca si possono raggiungere anche i sand bank, salti di profondità molto interessanti e piccole isole completamente disabitate.

Racconto

Finita tutta questa parte tecnica, passiamo ai fatti!

Partenza da Milano Malpensa sabato alle 14:30 arrivo previsto all’aeroporto di Male domenica alle 10:45! Passando per Istanbul.

Ci troviamo tutti in aeroporto e che l’avventura abbia inizio! La nostra meta finale sarà l’Hideaway Village sull’isola di Fulhadhoo nell’atollo di Baa, un vero paradiso per il pescatore a mosca e comodissimo per il resto della family!

Dopo 24 ore e forse più, atterriamo finalmente a Male e nell’attesa del transfer verso l’atollo, i ragazzi escono a dare un occhiata in porto per provare a vedere qualche pesce. Ritornano dopo 5 minuti Kim e Sao e ci fanno impazzire! Hanno visto un aguglia enorme, un grosso Titan Trigger Fish e un pesce dalla forma allungata che poteva essere un barracuda o un Rainbow Runner. Arriva la barca e si parte verso Fulhadoo!

Il primo giorno inizia molto bene e riusciamo a toglierci tutti l’ansia da cappotto! Con Lorenzo troviamo una condizione di bassa marea sul lato reef ed iniziamo a batterlo con streamer spiombati, io monto una piccola imitazione di aguglia e la scelta si rivela azzeccata! Inizio con una bellissima cernia, piccola, ma dai colori stupendi! E dopo di che altre 3-4 tra prese e slamate. A ruota mi seguono Lorenzo e Fabio con altre cernie di vari colori e alcuni Snapper. Dopo di che a metà mattina spostandoci sul lato flat vediamo una grossissima palla di pesce foraggio circondata da alcuni predatori, aguglie, razze e perfino un bellissimo squalo! Dopo diversi lanci cambiando mosche, con una piccola surf candy prendo il primo carangide, una leccia! Anche questo un pesce piccolo ma dalle linee molto belle, certo che con la frizione chiusa quasi al massimo per essere pronto a qualcosa di più grosso, non ha fatto un gran combattimento. Ma ci siamo! Lo scappotto è stato definitivo per Lavezzinifly! Posso ritenermi soddisfatto! Nel pomeriggio conclude il quadro Kim con un bellissimo pesce unicorno, preso con l’imitazione di un piccolo granchio.

I GT e i Blue fin si fanno ancora attendere, dando due colpi agli streamer di Sao e Fabio all’imbrunire ma senza rimanere allamati. Bellissima giornata, siamo distrutti! Domani si va fuori con la barca per fare la pesca sui reef più esterni dell’atollo a caccia di GT!

Il secondo giorno abbiamo realizzato l’obiettivo preparato da più di un anno: è arrivato il GT!

La pesca del GT dal reef è una pesca estrema, molto dura, difficile e veramente devastante. Bisogna essere mentalmente pronti, noi lo eravamo, ma non è stato abbastanza. Ci siamo divisi in due coppie e abbiamo iniziato la ricerca. La pesca mirata ai grossi GT è un insieme di attesa e osservazione. Lanciare la #12 in balia delle onde e il vento per tutto il giorno è veramente dura. A metà giornata ci ritroviamo e Fabio ci racconta di aver avuto due strike ma non è riuscito ad allarmarli, pesci enormi quasi da metro! Noi altri invece nulla, abbiamo provato a lanciare su un paio di blu fin ma senza risultato! La cosa più bella che abbiamo visto questa mattina, oltre le stelle marine e tutti i pesci dei coralli, sono stati i delfini che ci sono sfilati davanti a pochissimi metri di distanza, un’emozione unica! Il pomeriggio parte decisamente meglio. Io perdo subito un Blue Fin enorme e vedo alcuni inseguimenti, dopo poco Sao incanna il GT! Inizia il delirio e finalmente riusciamo a portarlo a riva! Una soddisfazione unica! La pesca più difficile per prendere un GT, ma ce l’abbiamo fatta!
Ora si torna al villaggio per un ottima grigliata di pesce fresco. Gran giornata, molto produttiva e ricca di esperienza!

Le giornate si alternano sull’isola di base e il reef esterno dell’atollo. Usciamo all’alba sulla spiaggia in cerca di cacciate di leccie, aguglie e blue fin, una mattina mi è esplosa una mangianza letteralmente tra i piedi! Una cosa da brividi! Mentre in bassa marea si fa una pesca più leggera pescando tra gli scogli prima del reef a caccia di cernie e snapper.

Una tra le mosche che ha funzionato meglio è stato lo Shrimp Tan Orange.

La pesca in oceano è davvero imprevedibile. Puoi essere lì tranquillo in total relax in costume e infradito a prenderti il sole, quando scoppia una mangianza di carangidi e blue fin a riva. Oppure essere in caccia di GT con artificiali da 20 cm e attaccare cernie da 25! Ma anche, e questa è stata una delle scene più divertenti, essere in pesca vedere una sagoma che arriva e Ale che esclama: “Un polpo! Aspetta che lo prendo!” e come fosse un airone, butta dentro la mano e lo afferra al volo! E giù di risate! Anche la grigliata di pesce inizia a prender forma!

Dopo aver studiato bene le cacciate e mangianze mattutine nei primi giorni, finalmente arriva il mio primo Blue Fin! Catturato a galla con il Mini Popper Craft Fur! Quando ho visto i riflessi blu nell’acqua è stata un emozione incredibile! Anche se era un esemplare ancora piccolo, è comunque un pesce stupendo. La stessa mattina abbiamo visto i pescatori del posto fare la pesca tradizionale a mano col filo e vedere i bambini girare sulla spiaggia con in mano questi carangidi ti fa rendere conto che questa è proprio un isola di pescatori.

Abbiamo provato anche altri approcci come la pesca mirata ai Trigger Fish sull’acqua bassa sul lato interno del reef e la pesca dalla barca sia sulle mangianze di Bonito (tonnetti), Rainbow Runner e aguglie, sia a vista per Blue Fin e GT. Tra le catture inaspettate possiamo citare anche un bellissimo pesce trombetta.

Facendo snorkeling ci si accorge che qui c’è proprio tutto un altro mondo sotto la superficie dell’acqua: tantissimi coralli e pesci dai colori, forme e specie diverse.

Si passano ore intere a guardare sotto con la maschera e ad ogni bagno ci si racconta di aver visto qualche nuovo pesce, ciò ti fa capire di essere all’interno di uno dei pochi ecosistemi ancora rimasti in salute nel mondo. È una fortuna essere qui e poter ammirare tutto questo.

Uno tra i pesci più combattivi e divertenti da pescare tra i coralli dalla flat è sicuramente lo Snapper. L’esca che ha funzionato meglio per questo pesce è sempre lo Shrimp Tan Orange. Pesci potentissimi che si infilano subito in tana tra i coralli e quindi vanno forzati velocemente, ma una volta fuori sono da ammirare i loro colori. Ci sono diverse specie sia rossi/arancio sia chiari barrati di nero o anche molto chiari con un puntino nero. Facendo questa pesca si incrociano sempre anche le cernie e ogni tanto qualche piccolo pesce di corallo con tantissimi colori che sembrano dipinti! Abbiamo catturato anche alcuni Trigger Fish, non grossi ma anche anche questi con colori bellissimi!

Un giorno abbiamo avuto modo di visitare un’isola deserta, facendo l’esperienza della pesca locale. Si fa snorkeling in quello che è praticamente un acquario con tantissimi pesci di vari colori, si pesca il polpo, si torna sulla barca e lo si innesca all’amo tenuto col filo in mano. Sono stati presi dei bellissimi Snapper, tra cui uno enorme, cernie e Blue Fin, il tutto cotto sul fuoco dai pescatori locali e mangiato col cocco. Un’altra esperienza indimenticabile! Durante la stessa giornata sono state fatte anche tantissime catture a mosca sempre di Snapper, cernie e pesci dei coralli.

Un’altra tipologia di pesca al GT è quella dalla barca, nelle flat di sabbia, cercando le razze accanto alle quali di solito pinneggiano tranquilli Blue Fin e GT.

Facendo questo tipo di uscite abbiamo avuto modo di catturare anche dei bellissimi Rainbow Runner, Island Trevally, Blue Fin e Bonito. I GT restano comunque molto difficili da catturare anche con questa tipologia di approccio, in generale un pesce dalla pesca per nulla facile. Tutti gli altri pesci sono stati comunque molto combattivi e divertentissimi da pescare a mosca con Clouser Minnow e imitazioni di pesciolini. Durante queste uscite abbiamo incontrato anche mante e tartarughe marine!

All’ultimo giorno durante l’ultima uscita di pesca, abbiamo pescato alla ricerca di Trigger Fish, Snapper, e cernie in wading sulla flat tra i sand bank e il reef, un paesaggio pazzesco dove ho potuto catturare una bellissima cernia che mi ha fatto chiudere in bellezza questo viaggio! Un pesce fortissimo, dai colori rosso/marroni con bocca e pinne enormi. Veramente una bella cattura. Nel rientrare verso la Guest House, i delfini sotto e attorno alla barca è come se ci avessero voluto salutare! Bellissimi! Mi sono messo in punta per filmarli e mancava poco che riuscissi ad accarezzarli, incredibile!

Nel giorno del rientro, all’attesa a Male abbiamo avuto modo di fare un bellissimo giro turistico nel centro della capitale. Il mercato della frutta, quello del pesce e le varie piazzette e parchi, il traffico di scooter assurdo, i negozi moderni che si alternano a quelli tipici, ne hanno fatto un giro veramente indimenticabile e sicuramente consigliato per chi come noi si trova a dover far passare qualche ora di attesa prima della coincidenza con l’aereo.

Conclusione

Le Maldive sono il posto ideale per conciliare la pesca a mosca nei mari tropicali e la vacanza in total relax con la famiglia.

Un esperienza unica, davvero molto istruttiva.

Nonostante sia pieno di pesce, la pesca non si dimostra affatto facile infatti anche qui sono molti i fattori che incidono: il vento, la luna e le maree con i suoi picchi più o meno acuti e più o meno lunghi, basta pochissimo per far cambiare tutto e di conseguenza catturare o non catturare. Ma anche se la pesca è difficile e per nulla scontata, ci si trova a lanciare in mezzo a panorami davvero unici: flat dall’acqua cristallina, reef dalle onde lunghe e altissime, banchi di sabbia, isole con palme verdissime e sabbia bianca. Questo blog e le foto sicuramente non rendono l’idea della bellezza, bisogna prendere l’aereo e andare!

Di seguito vi lascio con alcune foto e il video di questa esperienza!

Per pescare insieme e vivere queste emozioni vai alla pagina contatti.

Grazie per la lettura ed alla prossima :)

Matteo Lavezzini