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Lago di Garda: Sarde (Agoni) a mosca

Lago di Garda: Sarde (Agoni) a mosca

Intro: il pesce

L’argomento di cui vi parlo in questo articolo può considerarsi parte della pesca a mosca alternativa, infatti parliamo della pesca alla Sarda (chiamata anche Sardella) ovvero l’Agone, non con la tecnica tradizionale ma appunto a mosca.
Questo pesce, parente minore per dimensioni della Cheppia (Alosa fallax), popola i grandi laghi del Nord Italia, e se si va a ricercare la sua storia, è un pesce di mare che è rimasto intrappolato in questi laghi (Lago di Garda, Como, Iseo, Maggiore) ai tempi del disgelo. Sembra proprio di pescare Cheppie in miniatura, infatti se gli esemplari più grandi di Cheppia (le femmine) raggiungono anche i 50-55cm, le Sarde o Agoni si aggirano tra i 15 ed i 25cm al massimo.

Attrezzature

La pesca a questa specie di solito viene fatta in maniera tradizionale con canne telescopiche utilizzando amettiere con 3-5 mosche (chiamate anche larve). Ma parliamo della pesca della Sarda a mosca. Per affrontare le correnti degli strati bassi del lago e scendere subito in profondità e quindi essere in pesca, utilizzo una coda Sink Type 3 WF9/10, e quindi per lanciarla utilizzo una 9’ #9 da luccio/marmorata, che ovviamente è sproporzionata per i pesci che stiamo andando ad insidiare ma è ottima per lanciare la coda che ho appena menzionato, entrando così in pesca ed ottenere il risultato. Ciò non toglie che si possa utilizzare un’attrezzatura per coda #7 o #8 anche perché quando vengono sotto riva, sono veramente a poca profondità e a pochi metri di distanza. Per quanto riguarda il finale utilizzo Nylon o Fluorocarbon formando un conico di circa 2-2,5 mt dalla fine della coda all’ultima mosca, che parta dallo 0,40 e vada a scalare fino allo 0,18 e nell’ultima parte con questo diametro si fanno un paio di braccioli tramite nodo di sangue (nodo a barilotto o blood knot), distanti l’uno dall’altro circa 50-60 cm, e una mosca in punta. I braccioli sono lunghi tra i 5 ed i 10 cm.
Io personalmente mi trovo bene così e sono comodo ad utilizzare 3 artificiali, ma nessuno vieta di montarne 4 o 5, tenendo però conto poi della difficoltà in fase di lancio e la maggiore possibilità di ingarbugliare.


Artificiali

Gli artificiali che si utilizzano pescando a mosca, sono gli stessi che utilizzano i pescatori a tecnica tradizionale, ovvero piccole larvette spesso dai colori vivaci. Si tratta fondamentalmente di mosche costruite su ami grub, utilizzando palline colorate, ed abbinando Crystalflash, a filati come Micro Floss, Glitter Thread, e piccole ciniglie come la Micro Cactus.

Pescando le Sarde, diverse volte, prima dell’ “orario buono” si possono prendere diversi pesci Persici e Persici Reali.
Infatti quando vediamo che le sarde non ne vogliono sapere perché è ancora troppo presto, si monta come mosca di punta un piccolo streamer bianco (in craft fur o bucktail) per mirare proprio ai persici, lasciando sui due braccioli le “larvette”. Lo streamer è meglio se lavora reverse, perché avendo una coda affondante, spesso si arriva sul fondo e quindi serve un’esca che abbia un minor rischio d’incaglio.

La pesca: note e curiosità

È una pesca molto divertente, che normalmente viene praticata dai pescatori locali sulle sponde del lago nei mesi estivi tra Maggio ed Agosto. Infatti le serate d’estate più calde sono le più redditizie, anche se bisogna tener conto anche di altri fattori come: perturbazioni, temporali, la luna e soprattutto le correnti del lago se da Nord verso Sud o viceversa.
Spesso si vedono pescatori salpare 3-5 pesci al colpo, e quando tutti attorno a te stanno facendo quei numeri molto frequentemente, allora c’è davvero una buona possibilità di divertirsi anche a mosca! Perché è indice di una massiva presenza dei pesci in quel punto in quel momento.
Per quanto riguarda la tecnica della pesca a mosca, la pesca consiste nel lanciare più lontano che si può di fronte a se, lasciare affondare la coda per qualche secondo (in base al grado di affondamento di essa) e recuperare. Il metodo di recupero può variare in base a come vediamo che rispondono meglio i pesci, quindi recupero regolare, alternato, veloce, lento.
L’orario migliore è l’ultima luce prima del buio totale, ovviamente riferito a chi come me pesca a mosca, infatti in questi pochi minuti i pesci vengono veramente vicino a riva e sono così a tiro di canna da mosca.
Durante le ore che precedono il tramonto, invece, chi pesca in modo “tradizionale” potendo lanciare lontano ha sicuramente più resa di chi pesca a mosca.
Si possono pescare sia da riva (per la quale consiglio sempre di munirsi di stripping basket) sia dalla barca (o Kayak), con quest’ultima si è agevolati in quanto una volta posizionati sopra al branco, il gioco è fatto e basta calare gli artificiali!
Dalla riva si può scegliere di affrontare questa pesca con i waders, oppure, nei mesi più caldi, in costume e scarpette da mare (per evitare che i piccoli ghiozzi che stanno tra la ghiaia della riva ti facciano la pedicure!)
Ultima nota: per praticare questa pesca bisogna sempre informarsi sugli orari ed i giorni di chiusura che variano di mese in mese.

Conclusione

Sicuramente non una pesca dove si va a cercare il “pesce grosso” ma più una sfida, ovvero prendere quei pesci, con un’attrezzatura, la mosca, che non sarebbe assolutamente la più efficace!
E soprattutto, la soddisfazione è il sentire gli attacchi dei pesci, anche due/tre per volta e capire di essere correttamente in pesca e star facendo le cose fatte bene!
Un tipo di pesca che ha bisogno di costanza, prove, e diverse uscite per essere al posto giusto nel momento giusto.
Di seguito vi lascio alcune foto degli spot, delle sarde e dei persici.

Per pescare insieme e vivere queste emozioni vai alla pagina contatti.

Grazie per la lettura ed alla prossima :)

Matteo Lavezzini